Newsletter n. 15 – Generare il cambiamento positivo attraverso la ricerca

Il laboratorio di catalisi e processi catalitici

“La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare”. Che sia stata effettivamente pronunciata dal grande fisico Albert Einstein, o che sia apocrifa, non possiamo contestare la limpida verità che contiene questa massima.

La ricerca scientifica, con la sua tendenza a proiettarsi verso il futuro, è forse il campo della conoscenza umana che più si trova a proprio agio con il cambiamento. Le evidenze basate sul metodo scientifico non hanno paura di essere verificate, riviste, confermate o confutate, anche radicalmente. A prima vista potrebbe sembrare una contraddizione, ma al contrario è la forza stessa della scienza quella di poter “cambiare opinione” davanti alla scoperta di nuovi risultati.

L’insegnamento che dobbiamo trarne è quello di non ritenere nulla come indiscutibile nel tempo, prendendo magari a pretesto una concezione distorta di “cultura”, che è per definizione creazione umana, e proprio per questo mutevolissima.

Uno degli ultimi shock alle nostre sicurezze, lo stiamo oggi vivendo tutti. Le emergenze ambientali hanno messo in crisi il paradigma della crescita infinita, mettendoci davanti la realtà del mondo, che non è né immutabile né eterno. E la ricerca scientifica ha già fatto la sua scelta, coraggiosa e necessaria.

In questo numero di Frontiere, conosceremo ricercatori e ricercatrici che guardano al cambiamento come garanzia per il futuro.


Margherita Maiuri nei laboratori di fotonica

Dagli impulsi laser alla ricerca sugli asteroidi

Gli Starting Grant dell’ERC, il Consiglio Europeo della Ricerca, sono i finanziamenti destinati a ricercatrici e ricercatori a inizio carriera. Un riconoscimento ambitissimo che premia i giovani con un curriculum scientifico promettente. In questo numero di Frontiere abbiamo intervistato due dei ricercatori del Politecnico che l’hanno recentemente ottenuto.

Margherita Maiuri, fisica, che con il suo progetto ULYSSES svilupperà una nuova piattaforma che sfrutta nanostrutture ottiche e impulsi di luce laser ultra-brevi per la manipolazione in tempo reale di reazioni molecolari. Le possibili applicazioni, che spaziano dal fotovoltaico alla fotocatalisi, sono indirizzate verso l’utilizzo di energia sostenibile.

Fabio Ferrari, ingegnere aerospaziale, grazie al progetto TRACES svilupperà una nuova metodologia per lo studio della meccanica granulare degli asteroidi, in condizioni di microgravità e di vuoto. Questi nuovi strumenti saranno validati per mezzo di esperimenti a terra e in microgravità, mediante l’utilizzo di dati scientifici provenienti da missioni NASA e ESA.


Nel laboratorio dove si affrontano le sfide della transizione ecologica

Vi portiamo a visitare il laboratorio di Catalisi e Processi Catalitici del Dipartimento di Energia.

13 docenti, una ventina di dottorandi e di post-doc, 3 tecnici e un gran numero di studenti lavorano attorno a catalisi e processi catalitici con un approccio integrato, affrontando i principali temi e le grandi sfide associate alla transizione energetica ed ecologica che ci accompagnerà nei prossimi anni.


FOTONOTIZIA

Gilda Bojardi viene insignita della laurea magistrale ad honorem in Interior and Spatial Design

Lo scorso novembre, il Politecnico di Milano ha conferito la Laurea magistrale ad honorem in Interior and Spatial Design a Gilda Bojardi, ideatrice, nel 1990, del Fuorisalone, la famosa Design Week milanese divenuta negli anni la settimana del design più importante per creatività, progetti e performance a livello internazionale. Abbiamo realizzato un’intervista dove ci ha raccontato a cuore aperto la sua vita e la sua carriera.


#IlPOLIMIrisponde – Quali sono le sfide attuali della mobilità ad idrogeno?

L’idrogeno come combustibile alternativo per la mobilità presenta importanti potenzialità per ridurre le emissioni di gas serra, specialmente nel settore dei trasporti pesanti.

Dal 2015 esistono veicoli commerciali prodotti dalle principali case automobilistiche che utilizzano le celle a combustibile. Ma perché la loro diffusione è così lenta?

Ce lo spiega Andrea Baricci, docente di Fisica Tecnica Industriale.


Adedoyin Adeleke con Michael Regan al Forum dei giovani leader africani e della diaspora

Il tessitore di reti per il cambiamento climatico

Appassionato di energie rinnovabili, Adedoyin Adebodun Adeleke, più familiarmente Ade, ha conseguito un dottorato di ricerca al Politecnico di Milano nell’ambito della Cattedra UNESCO in Energia per lo Sviluppo Sostenibile. In breve tempo ha vinto premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

Grazie al suo lavoro di networking, di sensibilizzazione sui temi ambientali nelle scuole secondarie africane e al fitto lavoro diplomatico, sta contribuendo a portare un reale cambiamento nelle decisioni dei politici africani e non solo. Il suo messaggio pone al centro della politica climatica i giovani, poiché sono loro che vedranno i frutti delle misure intraprese oggi.

Lo abbiamo incontrato in una delle rare pause in Italia, mentre era in procinto di partire per il Giappone.

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