Newsletter n. 16 – La ricerca tra passato e futuro

La torre del Filarete al Castello Sforzesco di Milano, frutto del restauro di Luca Beltrami (1890-1900)

La ricerca tra passato e futuro

“Vivi nel futuro” è uno dei nuovi slogan alla base della filosofia di un’immensa azienda attiva nelle tecnologie dell’informazione, che ha abbracciato negli ultimi anni una precisa visione, tanto da cambiare ragione sociale per identificarvisi completamente. Questa strategia – e la stessa idea di futuro – si chiama Metaverso.

Oggi il Metaverso rappresenta un mondo, o un sistema di mondi 3D digitali, all’interno del quale si può vivere una realtà parallela rispetto a quella fisica. Questo nuovo mondo ha subito una grande attenzione e scaturito un vivo dibattito, sia perché oggetto di speculazioni finanziarie sul tema delle criptovalute e degli NFT, sia perché considerato l’evoluzione naturale dei social network da alcuni dei grandi player tecnologici.

Per chi fosse digiuno di questi argomenti, vi consigliamo il video #ilPOLIMIrisponde in cui il nostro esperto di Metaverso Lucio Lamberti ci fornisce un’introduzione molto chiara a questo nuovo mondo.

Il dibattito, in questo momento storico, è acceso. In futuro ci sarà una transizione verso il Metaverso, che sarà a tutti gli effetti il luogo dove vivremo, andando a inglobare tutto il reale, come prefigurano alcuni dei big del digitale? Oppure saremo testimoni di un’ibridazione di questi due mondi, che seppure strettamente intrecciati, continueranno ad essere due “luoghi” differenti? Continueremo a riuscire a distinguerli, come riusciamo a fare oggi, sebbene inizino talvolta a confondersi?

Viene a questo punto da riflettere su quale sarà il ruolo della storia in questo nuovo contesto. Se finora l’abbiamo considerata uno strumento per capire il presente e fare previsioni sul futuro, avrà ancora un ruolo quando il nuovo mondo del Metaverso sarà completamente concepito e realizzato dall’essere umano, senza il disturbo di accidenti esterni?

Noi di Frontiere non sappiamo darvi la risposta, ma in questo numero ci piacerebbe stimolare le vostre idee con qualcosa che viene dal passato e qualcosa che guarda al futuro.

Conosceremo meglio le tecnologie che ci permettono d “ascoltare” le storie dell’Antico Egitto, attraverso i suoi reperti. Scopriremo come le tracce di un architetto politecnico restino disseminate nella Milano di oggi. Ci interrogheremo su come una disciplina antichissima, l’etica, si adatterà al futuro della Data Science. Ci immagineremo nuovi materiali catalitici, al momento in gestazione nei nostri laboratori. E avremo anche un assaggio di Metaverso, qui dove i Digital Twins vengono già utilizzati per sviluppi tecnologici e didattica.

E voi come lo vedete questo nostro futuro?


Chiara Criscuolo

L’etica entra nella scienza dei dati per scovare le discriminazioni

Vivere nella società dei big data offre sicuramente dei vantaggi, ad esempio quello di conoscere meglio il mondo grazie a una mole di informazioni che in passato non avremmo mai immaginato di poter maneggiare. L’altro lato della medaglia è che i dati che abbiamo a disposizione spesso sono rappresentativi di un pregiudizio, o comunque di una storia che non è stata equa nei confronti di alcune porzioni di popolazione. Il loro uso potrebbe quindi portare a una discriminazione.

Chiara Criscuolo, ricercatrice in informatica, ci ha spiegato come i modelli che quotidianamente usiamo per prendere decisioni, ottenuti tramite tecniche di machine learning, possono essere “addestrati” con insiemi di dati “biased”, ovvero sbilanciati dal pregiudizio. Le decisioni prese utilizzando tali modelli potrebbero quindi risultare discriminanti verso determinati gruppi. Scovare queste discriminazioni e creare consapevolezza nelle persone è alla base di una disciplina relativamente nuova, la Data Science Ethics.


I materiali innovativi per trasformazioni sostenibili

Molti di noi ignorano che il 90% dei prodotti chimici è ottenuto a livello mondiale attraverso l’uso di catalizzatori. Si tratta di materiali che facilitano le reazioni chimiche, che sono però molto costosi perché contengono nano particelle di metalli rari, come il platino, il palladio o il rodio.

Una delle sfide del futuro è quindi quella di sviluppare nuovi tipi di catalizzatori più efficienti ed economici. Per spiegarci a che punto è la ricerca in questo campo, abbiamo incontrato Gianrico Vilé, il nostro docente di ingegneria chimica fresco di un nuovo finanziamento ERC. Ci ha spiegato cosa sono i nuovi catalizzatori “ad atomo singolo” che si stanno sviluppando nel suo laboratorio, e che probabilmente in futuro sostituiranno i materiali classici.


FOTONOTIZIA

Corinna Rossi e il suo team presso il sito di Umm al-Dabadib, al confine meridionale dell’Impero Romano del IV secolo d.C.

Dal Politecnico di Milano all’Antico Egitto il passo è breve: dal 2018 collaboriamo con il Museo Egizio di Torino per valorizzarne il patrimonio museale. Quello delle “digital humanities” è uno straordinario intreccio tra scienze umanistiche e applicazioni tecnologiche che richiede una costante contaminazione tra ambiti disciplinari e competenze diverse.

Abbiamo incontrato Corinna Rossi, la nostra docente di egittologia che guida il team impegnato tra scavi in Egitto e ricerca al museo. Ci ha raccontato di come ha fatto della passione per l’Antico Egitto il suo lavoro, come le nuove tecnologie ci aiutino a dare una chiave di lettura ulteriore al passato e dell’emozione che si prova a sentire raccontare tante possibili storie da reperti di migliaia di anni fa.


Luca Beltrami, l’architetto che ridisegnò Milano

Tutto cominciò sui banchi del Politecnico. Dicono che fu proprio Francesco Brioschi a scoprire il giovane Luca Beltrami a dilettarsi in un’incisione (fortunatamente su una lastra di rame e non sul banco) durante una delle sue lezioni di matematica.

Chi avrebbe pensato che quell’alunno un po’ distratto sarebbe diventato l’architetto che avrebbe ridisegnato alcuni dei luoghi iconici di Milano, da Cordusio al Castello Sforzesco, fino a piazza della Scala? Ma Beltrami non si fermò alla progettazione. Fu infatti restauratore, storico dell’arte, giornalista, caricaturista, narratore, ed ebbe diversi ruoli tecnici e politici. Un uomo poliedrico, guidato in tutte le sue attività da una passione: il grande amore per la nostra città.


Utilizzo di visore e joystick nel laboratorio EYEducation

I Digital Twin al servizio della didattica

Al Politecnico di Milano abbiamo EYEducation, il primo laboratorio al mondo che si propone di utilizzare nello sviluppo tecnologico, negli avanzamenti scientifici e all’interno dell’offerta formativa i Digital Twin. Si tratta di rappresentazioni digitali di risorse fisiche equivalenti a oggetti, processi, persone, luoghi, dispositivi, che devono essere dettagliate, dinamiche, tridimensionali e realistiche.

Gli studenti hanno a disposizione dei visori che permettono loro di entrare nel mondo della realtà virtuale, grazie a computer dalle prestazioni grafiche molto elevate. Grazie ai joystick possono avere un feedback tattile oltre che visivo, per risolvere di volta in volta i problemi che vengono posti.

Flavio Manenti, Susanna Sancassani e Andrea Galeazzi ci guidano all’interno di EYEducation.

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