Newsletter n. 9 – Il bello della ricerca

Momenti di sperimentazione in ambiente virtuale con pazienti Alzheimer, ripresi a novembre 2021 nell’ambito del documentario “L’acqua non muore mai” (regia B. Roganti)

È davvero un fatto incredibile che ciò che la mente umana, nelle sue profondità più recondite, percepisce come bello trovi la sua realizzazione nella natura esterna. Quel che è intelligibile è anche bello.

Sono le parole di Subrahmanyan Chandrasekhar, premio Nobel per la Fisica nel 1983, per i suoi studi sui processi coinvolti nella definizione della struttura delle stelle e nella loro evoluzione. Ma l’instancabile mente di “Chandra”, come veniva amichevolmente chiamato, era appassionata anche di letteratura, arte e filosofia della scienza.

Nelle sue conferenze raccolte nel volume “Verità e bellezza: le ragioni dell’estetica nella scienza” viene dato grande spazio alla riflessione su uno dei temi che più l’hanno coinvolto durante la sua vita di scienziato. Lì riflette sulle motivazioniche spingono a dedicarsi all’attività di ricercatore, tra le quali c’è proprio la ricerca della bellezza nella scienza e il suo significato.

Se la scienza può essere definita come un modo per capire il mondo e la sua bellezza, l’ingegneria, l’architettura e il design possono similmente essere concepite come modi di modificare il mondo per renderlo più bello.

È proprio quello che fanno le ricercatrici e i ricercatori di cui raccontiamo le storie in questa nuova puntata di Frontiere.

Il viaggio di questo numero inizia dalle periferie delle nostre città, assieme a Elena Granata. L’itinerario continua con Alessandro Biamonti, alla guida di un treno speciale per persone speciali. Conosceremo Struna, il kit per coltivare microalghe inventato al Politecnico. La fermata successiva è al La.S.T., dove verrà testata la sicurezza del nostro veicolo. Un salto nel futuro con Voci di Frontiere tra guida autonoma e supercalcolo, per poi riguardare al passato con Carlo De Carli, grande architetto e designer politecnico.


Elena Granata con alcune ricercatrici e ricercatori
Elena Granata in riunione con colleghi e colleghe
La bellezza nei luoghi e nelle persone che li vivono

La passione di Elena Granata quando ci racconta i luoghi delle sue ricerche è talmente vivida da farci immaginare di essere stati lì nel momento in cui si sono svolte. Lo dice lei stessa nella chiacchierata che abbiamo avuto: la curiosità intellettuale è stata la molla di tutto il suo percorso professionale. Capire come vivono le persone, migliorare e rendere sempre più vivibile il mondo attraverso l’architettura è il suo obiettivo.

Proprio per questo lei si definisce, con un neologismo, una placemaker: un’inventrice di luoghi, artefice di un cambiamento che parte dalle comunità, se ne fa carico in maniera eticamente responsabile e sa partire dai problemi per trovare le soluzioni. Rigenerare e reinventare, riportando la natura dove l’abbiamo persa.


Voci di Frontiere – Guida autonoma e supercalcolo

L’intelligenza artificiale incontra la meccanica: è così che nasce la grande opportunità della guida autonoma. Veicoli che dialogano con infrastrutture sensorizzate per una guida in sicurezza. Di questo e dell’importanza della ricerca nel settore abbiamo parlato con Francesco Braghin, docente di Autonomous vehicles.

Il supercalcolo offre un vantaggio competitivo nello sviluppo di nuove applicazioni, accelerando l’analisi di grandi quantità di dati e l’esecuzione di algoritmi di intelligenza artificiale sempre più complessi e sofisticati. E poi, cos’è il quantum e come funziona? Ce lo racconta Cristina Silvano, docente di Advanced computer architectures.


Il design come terapia per l’Alzheimer

Quando siamo andati a trovare Alessandro Biamonti alla Scuola del Design non sapevamo proprio cosa aspettarci da quello che ci era stato descritto come habitat terapeutico. Ma quando ci siamo trovati immersi nella piazza di un paese, su un treno che attraversava campi di grano o in riva al mare, ci è stato subito chiaro quanto queste immagini potessero riaccendere esperienze familiari.

Nell’habitat, la dimensione strettamente fisica cede il passo a elementi intangibili legati alla sfera percettiva e sensoriale. La rilevanza terapeutica del contesto parte proprio dalle diverse sensazioni che l’ambiente crea in noi. Si tratta di meccanismi in parte culturali o legati all’esperienza, in parte antropologici, che nel caso degli anziani con Alzheimer possono avere un impatto fondamentale sulla risposta alle terapie.


Carlo De Carli nel suo studio
Carlo De Carli nel suo studio
FOTONOTIZIA

Chi è Carlo De Carli, a cui è intitolata la nostra nuova aula magna al Campus Bovisa Candiani? Fu nostro Preside di Architettura nei caldi anni fino al 1968, ma soprattutto segnò in maniera incisiva il design e l’architettura italiani dal dopoguerra ai primi anni ’70 del Novecento. Al centro del suo pensiero ci fu sempre la persona, in una costante ricerca di forme che rinnovassero il gusto e le tendenze dell’Italia di quel tempo.

Vi proponiamo un ritratto di questo grande politecnico, punteggiato dalle suggestive immagini delle sue opere, che ci riportano all’epoca d’oro del nostro design.


Al La.S.T. per testare i componenti per la sicurezza dei veicoli

Sapete che nella vostra auto potrebbe esserci anche l’esperienza dei nostri ricercatori? Una sezione del La.S.T., il Laboratorio Sicurezza Trasporti, si occupa infatti di migliorare la sicurezza attiva dei veicoli – non solo automobili, ma anche moto, biciclette e veicoli aeronautici. Per accertare la guidabilità e la stabilità, vengono misurati, anche a velocità molto elevata, i vari componenti e sottoinsiemi: dalle proprietà inerziali, ai limiti di aderenza delle ruote, ai sistemi di trazione e di frenatura.

Giampiero Mastinu e Massimiliano Gobbi ci portano a scoprire il loro mondo.


Modello del kit modulare Struna
Modello del kit Struna
Coltivare microalghe in casa e migliorare l’ambiente grazie a un kit modulare

Si può migliorare l’ambiente in cui viviamo e abbattere contemporaneamente le emissioni di CO₂? È l’obiettivo di Struna, kit modulare per l’installazione di bioreattori per la coltivazione di microalghe, sviluppato e brevettato da MaBa.SAPERLab.

Le microalghe hanno infatti buone proprietà di filtraggio dell’aria, e a differenza delle piante, lo fanno 24 ore al giorno in tutte le stagioni. Sono utilizzate anche in ambito alimentare e farmaceutico, e gli sviluppi futuri promettono applicazioni agricole, produzione di calore e depurazione delle acque reflue.

Vi spieghiamo come funziona il kit, composto da una struttura modulare di elementi componibili e da un impianto integrato costituito da bioreattori per la coltivazione.

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