Coltivare microalghe in casa e migliorare l’ambiente grazie a un kit modulare

Kit modulare per integrazione e installazione di uno o più bioreattori per la coltivazione di microalghe

Si può migliorare l’ambiente in cui viviamo o lavoriamo e abbattere contemporaneamente le emissioni di CO₂? È l’obiettivo di Struna, il kit modulare per integrazione e installazione di uno o più bioreattori per la coltivazione di microalghe, sviluppato e brevettato dall’unità laboratoriale MaBa.SAPERLab di ABClab del Politecnico di Milano, dedicati all’Architettura e all’Ingegneria delle costruzioni.

Il kit è composto da un sistema integrato, formato da una struttura modulare realizzata da elementi componibili che si sviluppa in orizzontale e in verticale e da un impianto integrato costituito da bioreattori gestiti da un collegamento in parallelo, per la coltivazione delle microalghe.

Come nasce il kit

L’idea iniziale è nata in occasione della mostra “999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo” che si è svolta alla Triennale di Milano, dove il Politecnico di Milano era stato invitato a partecipare con un’installazione che fungesse da portale di ingresso dell’esposizione. L’idea di fondo era di sviluppare un elemento legato alla natura: ricercatori e tesisti inizialmente sono partiti con l’idea di utilizzare dei vasi con terra prima, delle coltivazioni idroponiche poi. Ma dopo alcuni incontri con dei biologi dell’Università Statale di Milano si è deciso di provare a progettare qualcosa utilizzando le microalghe.

I vantaggi delle microalghe

Le microalghe, infatti, hanno proprietà di filtraggio dell’aria non indifferenti e possono rappresentare una soluzione per un ambiente come quello di una mostra in cui in pochi metri si concentrano numerose persone. Non solo, a differenza delle piante, che hanno bisogno della luce solare per la fotosintesi, i bioreattori di microalghe filtrano le emissioni CO₂ 24 ore al giorno in tutte le stagioni, tanto che in alcune grandi città come Parigi hanno destinato aree dismesse all’installazione di bioreattori di microalghe.

A questa caratteristica prettamente legata alla qualità dell’aria se ne aggiungono altre: infatti le microalghe sono utilizzate anche in ambito alimentare (la spirulina viene in soccorso in situazioni di povertà estrema contro la malnutrizione, dal momento che pochi grammi aiutano al fabbisogno minimo dell’essere umano) e farmaceutico.

Potenziali sviluppi riguardano anche applicazioni agricole o la produzione di calore e al tempo stesso la depurazione delle acque reflue. Infatti sono partite le sperimentazioni delle microalghe come fertilizzanti o biostimolanti naturali per migliorare la biochimica del suolo e in generale delle culture agricole, altro settore sperimentale è negli edifici, sia per la depurazione delle acque reflue urbane e industriali, grazie all’adattabilità delle microalghe di utilizzare substrati di crescita, sia per la produzione di calore che avviene proprio durante il filtraggio delle sostanze nocive, consistente nel processo di nutrimento delle microalghe stesse.

Applicazioni

Il Kit modulare, grazie alla sua estrema versatilità può essere montato sia in spazi interni che esterni, adattandosi alla forma dell’area in cui viene installato. Può essere quindi utilizzato in ampi spazi come gli openspace per dividere gli ambienti, migliorare l’estetica, aumentare la qualità dell’aria e isolare acusticamente i singoli spazi.  Il kit Struna può inoltre aiutare a far accedere ai crediti per i certificati verdi.

Personalizzazione

La sua forma viene da un disegno di elementi che si montano a secco senza grandi difficoltà. I tecnici del Dipartimento sono in contatto con aziende potenzialmente interessate per mettere in produzione proprio l’elemento modulare, una struttura parametrica che può essere personalizzata in funzione delle esigenze e delle caratteristiche dell’ambiente in cui si vuole installare Struna. Il kit, infatti, può assumere varie forme, sia in senso orizzontale che verticale ed è modulare proprio affinché si possa customizzare in base alle richieste.

A che punto è il brevetto

Alcune aziende stanno dimostrando interesse per Struna e per la sua produzione e commercializzazione: al momento l’unico esemplare è quello installato nei laboratori ABC, ma il team di ricerca MaBa.SAPERLab, guidato dalla professoressa Ingrid Paoletti, mira a rendere il kit sempre più diffuso, anche grazie allo sviluppo di un software che ne permetterà la progettazione in ogni situazione.

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