I 20 anni del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”

Laboratorio di chimica organica, edificio 6, Politecnico di Milano

L’11 novembre 2021 il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano ha celebrato i suoi vent’anni.

Il Dipartimento ha raccolto l’eredità dei dipartimenti di “Chimica”, “Chimica Industriale e Ingegneria Chimica, e “Chimica Fisica Applicata”, fondati nel 1981 e a loro volta discendenti degli istituti di “Chimica Industriale”, “Chimica Generale” e di “Chimica Fisica, Elettrochimica e Metallurgia”. Questi tre istituti, con vari cambi di nome, erano il risultato della Riforma Gentile del 1923 e della quasi contemporanea inaugurazione della sede di Città Studi dell’ateneo. In quella data si consolidò anche il nome di Regio Politecnico di Milano.

Una lunga storia fatta di grandi nomi e grandi ricerche, che dalla nascita del Politecnico ai giorni nostri ha contribuito allo sviluppo di innovazioni che ancora oggi trovano spazio nella vita quotidiana.

Le innovazioni che hanno avuto impatto sulla nostra vita

Una caratteristica dei docenti di materie chimiche che hanno insegnato al Politecnico di Milano è sempre stata il coniugare scienza con la risoluzione di problemi pratici che venivano posti dall’industria lombarda e nazionale. Quindi non solo il polipropilene, polimero il cui mercato annuo vale 145 miliardi di dollari. Un breve elenco include la protezione catodica, sistema di inibizione della corrosione, molti processi chimici della chimica inorganica, organica e della metallurgia, lo sviluppo di due farmaci a partire da sostanze naturali, la messa a punto di catalizzatori per le marmitte catalitiche, nonché sviluppo di codici di calcolo usati per progettare apparecchiature chimiche diventati oggi uno standard internazionale.

Giulio Natta

Natta – Il polipropilene.

Giulio Natta con Karl Rehn scopre negli anni Cinquanta una delle plastiche più performanti sul mercato, il polipropilene. La scoperta gli valse il Premio Nobel per la chimica.

Tra i prodotti di ricerca ricordiamo il Gefarnate, uno dei primi antiulcera, 1962, commercializzato da De Angeli col nome di Gefamil:

L’etambutolo, invece, è un principio attivo che si utilizza contro la tubercolosi, commercializzato in origine dall’Istituto Chemioterapico Italiano

formula etambutolo

Un passo indietro: le origini della chimica al Politecnico di Milano

Al momento della sua nascita, il Politecnico (allora Regio Istituto Tecnico Superiore di Milano) includeva una “Scuola di applicazione triennale” per i diplomi di ingegnere civile e ingegnere meccanico che aveva un solo corso di materie chimiche chiamato “Manipolazioni chimiche”, retto da Agostino Frapolli. Frapolli era succeduto a Antonio Kramer, direttore della prima scuola di chimica a Milano, la Scuola Mylius di Chimica Pratica, i cui corsi si tenevano in Piazza dei Mercanti presso la Società di incoraggiamento d’arti e mestieri. Nel 1867 per i futuri ingegneri meccanici viene fondata la cattedra di chimica tecnologica (con Angelo Pavese).

Il primo vero corso di chimica generale era tenuto da Luigi Gabba, protagonista della chimica milanese a cavallo tra Ottocento e Novecento, professore anche di chimica analitica e organica.  Grazie a Gabba, nel 1883 nasce il “Laboratorio di chimica tecnologica”, successivamente diretto da Ettore Molinari, che non avendo strutture del Politecnico, veniva tenuto all’interno della facoltà di agraria della futura Università degli Studi, così come la chimica organica, tenuta da Angelo Contardi.

Nel 1900 viene istituita la laurea in Ingegneria industriale con sottosezione chimica. Due anni dopo, grazie al contributo della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, nasce la Scuola di elettrochimica “Principessa Iolanda Margherita di Savoia”, i cui laboratori si trovavano nei giardini della Villa Reale in via Palestro. All’epoca il Politecnico si trovava in quella che oggi chiamiamo via del Vecchio Politecnico. La Scuola è stata diretta da Giacomo Carrara fino al 1925.

Dal 1925 al 1927 il corso di Chimica fisica venne tenuto per incarico da Giorgio Renato Levi.

Pietro Pedeferri, Palle (omaggio a Leonardo da Vinci), 1992
Pietro Pedeferri, Palle (omaggio a Leonardo da Vinci), 1992

La convivenza con le altre realtà chimiche milanesi e il rapporto con le aziende

A cavallo tra gli anni Dieci e Venti del Novecento proliferano le Stazioni Sperimentali che, anche se non sono collegate direttamente col Politecnico, coinvolgono molti dei suoi professori. Tra di esse ricordiamo la “Scuola laboratorio per l’industria della carta e lo studio delle fibre tessili” o la “Stazione sperimentale per gli oli e grassi” che dipendevano dal Ministero dell’industria e del Commercio, con il finanziamento della Cariplo. Le stazioni sperimentali nascevano per soddisfare le esigenze delle imprese, un approccio pragmatico ereditato successivamente anche dal Politecnico.

La Riforma delle università e l’arrivo in piazza Leonardo

Negli anni Venti, due avvenimenti portano delle trasformazioni nella vita dell’Ateneo: la Riforma Gentile del 1923 riorganizza le università, mentre l’inaugurazione della nuova sede in Città Studi nel 1927 garantisce i giusti spazi alla crescente domanda di studi in chimica. Nello stesso anno si inaugura il nuovo Istituto di Chimica industriale diretto da Mario Giacomo Levi (succeduto a Ettore Molinari) e Oscar Scarpa ottiene la cattedra di Elettrochimica, che poi più tardi darà vita all’Istituto di chimica fisica.

Giuseppe Bruni era invece il direttore del laboratorio di chimica e, nel 1925, con la collaborazione della Pirelli, realizza il Centro di studi roentgenografici (per gli studi sui raggi X). Tra i suoi allievi ricordiamo Giorgio Renato Levi, che si occuperà di chimica generale, Adolfo Quilico, che insegnerà chimica organica, e Giulio Natta, futuro docente di chimica analitica dal 1925 al 1933, nonché caposaldo della chimica milanese.

Nel 1940, con la crescente domanda del mondo industriale, nasce la cattedra di impianti industriali chimici, tenuta da Giuseppe Pastonesi; nel 1946 nasce la prima laurea in ingegneria chimica.

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