Newsletter n. 2 – La ricerca e l’importanza di allenarsi

Tra gli atleti che ci hanno reso orgogliosi durante le ultime paralimpiadi, c’è una parte di noi, tre giovani politecnici. Mentre li abbiamo visti esultare, ci siamo chiesti: l’effettivo valore di una medaglia è in quel disco di metallo? O non sarà solo il simbolo tangibile del percorso di allenamento che li ha portati fino al traguardo? Domenica scorsa, vedendo snodarsi per le strade di Milano quel dirompente fiume giallo che erano i runners finalmente tornati a correre la Polimirun Spring, la risposta ci è apparsa ancora più chiara.

Tendiamo spesso a vedere solo il risultato, il punto di arrivo. E tanto ci basta. Ma in questo momento di ripartenza dovremmo provare a riscoprire il valore dell’allenamento. Soprattutto perché ci attende un nuovo, intenso anno di ricerca qui al Poli.

Di allenatori ne entrano tanti nelle nostre vite, e non parliamo solo di campi sportivi. Ne esiste uno, molto speciale, che si chiama Emoty. Da questo paffuto coach virtuale e dal suo “papà” Fabio possiamo sicuramente prendere ispirazione.

Anche Marva Griffin, a cui abbiamo recentemente conferito la laurea ad honorem in Product Service System Design, è una vera e propria allenatrice di talenti: il SaloneSatellite è infatti una sua invenzione per dare spazio ai giovani designer.

L’allenamento ci migliora, ci fa crescere. E Paolo Schito ha fatto questo nella vita: la sua precoce passione per le barche l’ha portato al Poli, dove è cresciuto professionalmente. Ora insegna aero-idrodinamica, e ci racconta il suo percorso con il piglio di un capitano di marina.

Allenamento che ci serve, in questi primi giorni di riapertura dei nostri campus, per tornare come eravamo. Per pensare il futuro. Bisogna essere dei visionari per riuscire a progettarlo. Oppure si può chiedere aiuto alle strumentazioni d’avanguardia del nuovo LabOra, che ci fanno vedere il mondo che sarà. Seguiteci al suo interno.

E sempre a proposito di futuro: riusciremo a consegnare un pianeta sostenibile alle prossime generazioni? L’economia circolare prova a dare risposte, allenandoci a dare più valore ai prodotti, allungandone la vita e riducendo i rifiuti. È il genere di futuro che ci piace, verso cui ci proiettano progetti come FENIX, che trasforma l’inutile in bello, l’esausto in prezioso.

Sono solo alcune delle storie che potete leggere su Frontiere. Ci suggeriscono che sì, è importante l’obiettivo; ma è ancora più importante il percorso che facciamo per raggiungerlo. Alleniamoci a riconoscerlo.


Gli incontri di Frontiere: Marva Griffin e una vita dedicata al design

Marva Griffin Wilshire tiene la lectio magistralis alla cerimonia di conferimento della laurea magistrale ad honorem in Product Service System Design

“Prima di tutto la curiosità. Poi bisogna scegliere una scuola che dia una buona preparazione. Infine leggere, vedere, non copiare ma informarsi su tutto quello che succede, aggiornarsi”. Ecco le caratteristiche che un buon designer dovrebbe avere per Marva Griffin, che ha ricevuto pochi giorni fa la Laurea Magistrale ad Honorem in Product Service System Design qui al Politecnico.

Che la vita di Marva Griffin fosse destinata al design lo capiamo dalle sue parole, nella bella ed emozionante intervista che ci ha concesso poco prima della cerimonia. Ma l’abbiamo anche letto nei suoi occhi, che sono rimasti quelli della bambina che in un piccolo paese del Venezuela sognava di rendere bello il mondo.


Un lungo viaggio portato dal vento: che cos’è la ricerca per Paolo Schito

Quando parla di cosa sia la ricerca per lui, sembra quasi descriverci le caratteristiche di un buon capitano: “Per me la ricerca è curiosità, collaborazione, confronto, rigorosità e intuizione”. La vita di Paolo Schito è così: un viaggio in cui l’acqua e il vento sono parte da sempre.

La sua vita comincia a Venezia, e la passione per quel mare e le sue barche è diventata naturalmente argomento di ricerca. Oggi insegna aero-idrodinamica della vela, continuando ad esplorare gli effetti di acqua e vento sulle strutture nautiche.

Il viaggio di Paolo è ancora lungo, ma siamo riusciti a fermarlo un momento, giusto il tempo per raccontarcelo in un breve diario di bordo che vi proponiamo.


Fotonotizia

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al LaborA

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a LaborA, durante l’inaugurazione del nuovo Campus Piano il 22 giugno. Cecilia Bolognesi ci porta a far visita al rinato laboratorio di modelli fisici e virtuali ospitato nel nuovissimo edificio di vetro. Un luogo magico per architetti, urbanisti e ingegneri, dove gli oggetti del futuro prendono forma prima di nascere.


Paolo Rosa e l’arte di trasformare un cellulare in un anello

Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo di materiali e prodotti esistenti sono i principi alla base del paradigma dell’economia circolare. È questo che ci riserva il futuro, proprio perché le risorse del nostro pianeta non sono infinite. Ma quanto è facile mettere in pratica un modello ideale? È questa la sfida del nostro tempo.

Tra le varie strade intraprese dai ricercatori politecnici su questi temi, c’è il progetto europeo H2020 FENIX. L’immagine evocata dal suo nome è potente: così come una fenice risorge dalle proprie ceneri, anche i rifiuti elettronici possono diventare oggetti bellissimi come gioielli nella loro seconda vita.

Paolo Rosa ci accompagna in questa rigenerazione, che parte dalle schede elettroniche dei cellulari, si avvale dell’aiuto di robot collaborativi abilissimi nei disassemblaggi, sfrutta l’internet delle cose e i sistemi ciberfisici per connettere i processi, utilizza innovative tecnologie idrometallurgiche per riciclare i materiali e donare loro nuova vita grazie alle ultime stampanti 3D, sotto forma di moderni gioielli.

Ma vi assicuriamo che è ancor più piacevole sentirlo raccontare con le parole di Paolo.


Fabio Catania e il suo Emoty, l’allenatore virtuale delle emozioni

Fabio Catania con Emoty

Tutti nella vita dobbiamo fare i conti ogni giorno con le nostre emozioni. Ci sono però persone che hanno più difficoltà degli altri nel riconoscerle e gestirle, con sé stessi e con gli altri. Si stima che circa il 10% della popolazione soffra a vari livelli di disregolazione emotiva.

C’è un laboratorio al Poli, l’I3lab, dove si studiano le applicazioni di tecnologie interattive ai campi della salute e dell’istruzione, con una particolare attenzione ai bambini con bisogni speciali, e alle loro esigenze di benessere sociale, emotivo e intellettuale.

Fabio Catania è un dottorando in Information Technology che ha fatto delle tecnologie conversazionali e dell’affective computing nel supporto alla terapia dei disturbi del neurosviluppo l’oggetto dei suoi studi. In questa intervista ci racconta di Emoty: l’allenatore di emozioni virtuale che aiuta quei bambini a sviluppare un migliore controllo emotivo e maggiore consapevolezza di sé, per migliorare le capacità comunicative e la qualità di vita.

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