L’anno che sta per concludersi ci ha visti festeggiare i 160 anni Politecnico di Milano. Un compleanno importante, un arco di tempo impressionante, lungo il quale si è svolto il percorso di innovazione, formazione e ricerca che ci ha visti protagonisti di un viaggio di scoperta e innovazione continue.
“160 anni di storia ci hanno insegnato che la vera innovazione si basa sulla consapevolezza del passato e sulla visione del futuro”, ha dichiarato la nostra rettrice Donatella Sciuto in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.
Ed è su questa sintesi tra tradizione e visione che lavora la ricerca scientifica, soprattutto quella del Politecnico, come ve l’abbiamo sempre raccontata su Frontiere.
Questo mese, tra le nostre pagine, rivivremo la prima della Scala del 1883, per la prima volta illuminata dall’elettricità. Ripercorreremo la vita avvincente di Amalia Finzi e ripenseremo al futuro delle nostre città, facendo tesoro dell’esperienza del passato. Lo sguardo al futuro, in questo momento storico, non può che essere rappresentato dall’intelligenza artificiale, campo in cui il nostro ateneo vuole affermarsi come centro di riferimento. Vedremo quindi all’opera una delle sue applicazioni nella suggestiva città rinascimentale di Sabbioneta. E per scaldarci nelle ultime giornate del 2023, faremo visita al ThermaLab, dove si studia il calore.
Non è certo il caso di fermarsi qui. La sfida oggi, a 160 anni, è continuare a guardare in avanti con la stessa curiosità e voglia di conoscere di un bambino. Scrive la poetessa Chandra Candiani, che rincontreremo in una delle nostre interviste: “Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi”.
Appuntamento al prossimo anno, con tante nuove storie di ricerca.
L’IA al servizio dell’accessibilità urbana
Le strade acciottolate, i marciapiedi in sanpietrini e le varie altezze e larghezze delle vie che caratterizzano città e borghi storici italiani sono parte del nostro patrimonio. Spesso, però, si trasformano in ostacoli insormontabili per chi ha difficoltà motorie.
Attraverso l’impiego dell’Intelligenza Artificiale, Daniele Treccani, dell’Unesco Research Lab del Polo territoriale di Mantova, è riuscito a individuare e analizzare le differenze tra le diverse tipologie di pavimentazione e le loro implicazioni sull’accessibilità urbana. È un approccio innovativo che non solo fornisce informazioni preziose per migliorare l’infrastruttura, ma pone le basi per una progettazione urbana più inclusiva e attenta alle esigenze di tutti i cittadini.
Partiamo con lui per Sabbioneta, Patrimonio Unesco dal 2008 assieme alla vicina Mantova, famosa per il suo carattere rinascimentale racchiuso tra mura storiche.
Nel laboratorio dove si studia il calore
In questo freddo dicembre, vi portiamo a scoprire il nostro laboratorio dedicato allo studio del calore, il ThermALab. Siamo andati al Dipartimento di Energia, nel luogo dove si svolgono ricerche numeriche e sperimentali nel campo dello scambio termico.
A farci da guida è Damiano Fustinoni, tecnico che fa ricerca qui e svolge attività didattica nei corsi di fisica tecnica. Ci farà conoscere i diversi macchinari che popolano il ThermaLab, ci mostrerà come si “fotografa” il calore con una termocamera e ci spiegherà l’utilità delle attività del laboratorio in tema di risparmio energetico. Ma non solo: rifletteremo con lui sul significato della ricerca, partendo da quella di laboratorio, per arrivare a quella che facciamo dentro di noi.
Impronte Politecniche – Amalia Ercoli Finzi
“La meccanica orbitale è un po’ una danza e quando guardo le stelle immagino che tutto si muova in armonia, c’è proprio la musica delle orbite che mi trascina e mi porta di là”.
Amalia Ercoli Finzi, 86 anni, professoressa onoraria di Meccanica del volo spaziale al Politecnico di Milano, ripercorre il suo cammino professionale e personale in dialogo con la professoressa Michèle Lavagna, sua ex allieva: “Amalia Ercoli Finzi è sempre stata per tanti studenti un riferimento particolare, punto di forza e fonte di energia. L’entusiasmo e la gioia che trasmette è un dono prezioso di cui io ho goduto potendola frequentare”.
Il debutto dell’energia elettrica con Giuseppe Colombo
Sapete quale fu il primo edificio pubblico illuminato con energia elettrica nel 1883? Fu proprio il Teatro alla Scala di Milano, nel giorno della prima. In quella sera di dicembre, 2.450 lampadine elettriche illuminarono la messa in scena della Gioconda di Amilcare Ponchielli.
Dietro questa innovazione c’era Giuseppe Colombo, il secondo Rettore del Politecnico di Milano, che aveva visitato i laboratori di Thomas Edison negli Stati Uniti e acquistato i diritti per utilizzare in Italia i suoi brevetti. Molti mesi prima dell’esordio teatrale, realizzò la prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale nel cuore di Milano, in via Santa Radegonda, a pochi passi dall’abside del Duomo. Vi raccontiamo questa affascinante storia di lungimiranza tecnologica.
L’inventore della città dei 15 minuti
Avrete sicuramente sentito parlare della “Città in 15 minuti”. In occasione dell’evento CHANGE – Tecnologia e creatività per uno sviluppo sostenibile, organizzato da Politecnico di Milano e Corriere della Sera, abbiamo incontrato Carlos Moreno, il teorizzatore di questo paradigma.
Di origini colombiane, è professore presso l’IAE – Università della Sorbona di Parigi e co-fondatore e direttore scientifico del laboratorio ETI ”Entrepreneurship Territory Innovation”. A Parigi ha lavorato per realizzare il modello della città in 15 minuti, in cui tutti i servizi nel quartiere sono a portata di mano, e si punta sulla riduzione degli spostamenti in auto in favore di quelli a piedi e in bici per combattere il cambiamento climatico, favorire lo sviluppo di attività economiche locali, riqualificare gli spazi pubblici per le persone e non per le automobili.