Newsletter n. 13 – Non sono solo algoritmi

“Spesso, quando si fa matematica, ci si sforza di trovare algoritmi, ma questo stesso sforzo non sembra essere un procedimento algoritmico.” scriveva Roger Penrose, noto matematico e Premio Nobel per la Fisica 2020.

Ogni giorno, utilizzando il nostro smartphone, accedendo ai nostri profili sui social network o a uno dei nostri servizi online preferiti entriamo quotidianamente in contatto con gli algoritmi. A volte, trovare le informazioni che cercavamo senza neppure averle digitate su un motore di ricerca ci fa sentire coccolati, come se avessimo a disposizione un genio al nostro servizio. Altre volte, avere la sensazione che qualcuno ci legga nel pensiero prima ancora che possiamo esternarlo è tutt’altro che romantico, ma ci irrita, ci fa rendere sospettosi e un po’ più diffidenti verso questo tipo di tecnologie.

Senza dubbio il futuro passa attraverso il loro uso, in contesti sempre diversi e con esiti ancora da scoprire.

Una delle possibili strade la sta percorrendo Alessandra Mannocchi, con la sua ricerca legata all’elaborazione di un algoritmo che permetta ai satelliti di calcolare la propria traiettoria a bordo, senza che lo faccia personale a terra.

Sempre gli algoritmi sono i protagonisti di una delle rivoluzioni più attese per la mobilità: la diffusione delle auto a guida autonoma. Sergio Savaresi ci racconta del passaggio epocale che stiamo per vivere.

Faremo poi un giro nel laboratorio TeCMArcH, dove il calcolo è utilizzato per conservare e valorizzare il paesaggio culturale.

E non si può parlare di matematica senza parlare di MOX, il laboratorio che ha da poco compiuto 20 anni e per l’occasione ha ospitato due grandi scienziati che abbiamo intervistato.

Dai nuovi macchinari ai nuovi sensori, passando da algoritmi e stampa 3D, la bioingegneria si sta rivelando per i medici un supporto importante nel migliorare le cure per il paziente. Ne abbiamo parlato con Maria Laura Costantino nel nuovo podcast “Voci di Frontiere”.

Per Antonio Stoppani, nostro professore di geologia fin dal 1863, le idee scientifiche dovevano diventare bagaglio culturale di tutti. Ci riuscì, diventando uno dei pionieri della divulgazione e modello anche per noi.

Perché di questo siamo sicuri: la conoscenza, l’approfondimento, la problematizzazione ci aiutano a depotenziare i nostri timori e a vivere gli sviluppi tecnologici con meno angoscia e più consapevolezza.


Alessandra Mannocchi

Satelliti interplanetari: la missione di Alessandra Mannocchi

Quando l’abbiamo incontrata, gliel’abbiamo letto negli occhi: la passione per la ricerca di Alessandra Mannocchi, 26 anni, è incontenibile. Ci siamo fatti raccontare quando è nata:

“Ho sempre avuto una curiosità vorace per ciò che non conoscevo. Essere alla frontiera della conoscenza mi sembrava l’unico modo per sapere davvero perché ‘funziona così il mondo’ e contemporaneamente dare libero sfogo alla mia creatività”.

Il suo dottorato nasce da una collaborazione tra Politecnico e Agenzia Spaziale Europea per progettare il primo esperimento di guida spaziale interplanetaria autonoma. L’obiettivo della sua ricerca è elaborare un algoritmo che permetta ai satelliti di calcolare la propria traiettoria facendo affidamento solo sul computer di bordo e su eventuali librerie di dati precaricate; operazione che oggi viene fatta da terra, con un inevitabile ritardo rispetto allo stato del satellite.


TeCMArcH: conservare e valorizzare il paesaggio culturale

Tra le attività principali di ricerca del laboratorio TeCMArcH, ci sono indagini e studi per attuare interventi di conservazione e valorizzazione del paesaggio culturale, dei centri storici, dei siti archeologici e dell’architettura.

Attività che vengono sviluppate attraverso l’uso di strumentazioni e tecnologie per il rilievo, il monitoraggio, la gestione e la diffusione di dati quali laser scanner/stazione totale, fotogrammetria tridimensionale, sistemi informativi territoriali, piattaforme webgis.

Al suo interno opera anche l’Osservatorio per la conservazione delle opere lignee.

Abbiamo incontrato la professoressa Susanna Bortolotto, coordinatrice scientifica del laboratorio, al Civico Museo Archeologico di Milano. In questa affascinante cornice, ci spiega le attività dei ricercatori del TeCMArcH.


FOTONOTIZIA

L’evento per i 20 anni del MOX

Matematica, che passione!

Forse non tutti sanno che al Politecnico esiste il laboratorio MOX, sigla avveniristica che indica il laboratorio di Modeling and Scientific Computing del Dipartimento di Matematica, diretto dal professor Alfio Quarteroni. Il suo scopo è promuovere la ricerca nel campo della modellistica matematica e del calcolo scientifico, applicando i modelli di data science, modellistica, machine learning ai più diversi ambiti, dalla salute all’ambiente, dalla geofisica ai processi industriali.

Recentemente il MOX ha compiuto 20 anni, e ha voluto festeggiare riunendo attorno a sé personalità del mondo matematico, partner, amici e collaboratori.

Quale migliore occasione per noi di Frontiere per incontrare due “cervelloni” della matematica? Abbiamo intervistato per voi Jean-Pierre Bourguignon del IHES (Francia) e Jan S. Hesthaven di EPFL (Svizzera), che hanno raccontato il loro percorso accademico e dato qualche spunto di riflessione agli studenti di oggi.


#IlPOLIMIrisponde – Cos’è e come funziona la guida autonoma?

La tecnologia dell’auto autonoma viene classificata su cinque livelli. Le vetture attualmente in commercio sono di livello 2: possiamo togliere le mani dal volante e i piedi dai pedali, ma dobbiamo sempre essere molto attenti per correggere eventuali errori del pilota automatico.

A breve ci sarà un passaggio epocale, al livello 3. La differenza è che saremo legalmente autorizzati a distrarci dalla guida. Quindi potremo leggere il giornale oppure utilizzare lo smartphone.

Quando sarà disponibile l’ultimo livello, il 5, ovvero l’automazione completa? Ha risposto al nostro quesito Sergio Matteo Savaresi, docente di Ingegneria dell’automazione.

IMMAGINE: Stoppani_850
DIDA: La statua di Giovanni Stoppani guarda la sede del Museo Civico di Storia Naturale di Milano
LINK: https://www.frontiere.polimi.it/antonio-stoppani-un-pioniere-della-divulgazione-scientifica-al-politecnico/


La statua di Giovanni Stoppani guarda la sede del Museo Civico di Storia Naturale di Milano

Antonio Stoppani: un pioniere della divulgazione scientifica al Politecnico

La divulgazione scientifica, quella che facciamo anche noi di Frontiere, ha assunto un ruolo sempre più importante nel far conoscere a un pubblico più vasto possibile i risultati della ricerca. E a questo proposito è inevitabile per noi ricordare con affetto la figura del maestro Piero Angela.

Le origini della divulgazione scientifica sono molto più antiche di quanto molti possano pensare. Mentre noi oggi ci divertiamo a scorrere sui nostri telefoni compresse di scienza in 30 secondi, pochi immaginerebbero che nella seconda metà dell’Ottocento ci si litigava i biglietti per assistere alle conferenze scientifiche dei migliori studiosi.

Uno di questi è Antonio Stoppani, un nuovo tipo di intellettuale che si muove su molti fronti: professore di geologia al Politecnico, divulgatore, scrittore di best seller e uomo impegnato politicamente. Vogliamo raccontarvi la sua storia.

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