#IlPOLIMIrisponde – Quali sono e come funzionano i nuovi polimeri plant based?

L’idea di realizzare manufatti dai vegetali è un’idea antica come l’umanità, ma si è sviluppata dal punto di vista tecnologico solo nel corso dello scorso secolo. 

L’approccio diretto di estrazione di biopolimeri da biomasse è stato superato dagli sforzi tecnologici legati ai processi di sintesi chimica, a cui hanno contribuito figure fondamentali come Giulio Natta, professore del Politecnico di Milano, inventore del polipropilene e unico Premio Nobel per la chimica in Italia. 

I monomeri, le unità ripetitive che in sequenza formano i materiali polimerici sono a lungo stati sintetizzati da fonti fossili. Tuttavia, è emersa una seconda strategia basata sull’idea della loro estrazione da vegetali, creando materiali biopolimerici del tutto equivalenti ai materiali polimerici convenzionali. 

Una tecnologia che apre anche il campo alla realizzazione di materiali completamente nuovi, basati su alcune proprietà specifiche, quali per esempio la possibilità di degradarsi in modo controllato in ambiente controllato. 

Le sfide che ci pongono questi nuovi materiali sono principalmente due: la gestione del loro fine vita attraverso il riciclo e la necessità che nemmeno un ettaro di terra debba essere sottratto alla produzione e alla distribuzione di cibo sano, giusto ed equo a una popolazione che sta crescendo nel mondo. 

Ad introdurci al tema è Luigi De Nardo, docente di Ingegneria Chimica, che lavora su queste tecnologie assieme alle ricercatrici e ai ricercatori del Politecnico di Milano.

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