Newsletter n. 14 – Immaginare il futuro della ricerca

“La logica ti porta da A a B, l’immaginazione ti porta ovunque” scriveva Albert Einstein. Quanto conta l’immaginazione nella ricerca? Sicuramente più di quanto si possa pensare. Infatti, se è vero che la scienza e la ricerca procedono per ipotesi verificate da lunghi periodi sperimentali, è anche vero che la storia scientifica è costellata da visionari che hanno immaginato e verificato teorie che hanno rivoluzionato gli ambiti scientifici.

Un fenomeno ben descritto dal filosofo della scienza Thomas Khun, nel saggio del 1962 Struttura delle rivoluzioni scientifiche, in cui sostiene che il progresso procede per fasi di “tempesta e quiete”: un periodo abbastanza lungo di tranquillità, dove le osservazioni sperimentali vanno d’accordo con la teoria corrente e accettata dalla comunità scientifica, il paradigma, che viene insidiato dall’apparire di anomalie sperimentali. Se queste diventano numerose e verificate, bisogna elaborare un nuovo paradigma, spesso completamente rivoluzionario in confronto al precedente.

Seguendo il ragionamento di Khun, la storia della scienza è costellata da grandi visionari che coniugando immaginazione e metodo scientifico hanno ribaltato i paradigmi. E con queste storie vogliamo augurarvi un 2023 pieno di immaginazione.


Il Premio Nobel Gérard Mourou laureato ad honorem dal Politecnico di Milano
Il Premio Nobel Gérard Mourou laureato ad honorem dal Politecnico di Milano, 21 ottobre 2022

Gérard Morou: dal Premio Nobel per la Fisica una lezione di serendipità

Lo scorso 21 ottobre il Politecnico di Milano ha conferito al Premio Nobel per la Fisica Gérard Morou la laurea magistrale ad honorem in Ingegneria Fisica. Una lunga carriera dedicata alla ricerca sul laser, iniziata quando questa tecnologia era ancora agli antipodi: “Amo la ricerca perché porta a risultati non previsti. Nel campo della medicina, le mie attività di ricerca hanno dato vita alla chirurgia fotorefrattiva della cornea, che permette una correzione precisa sia della miopia, che dell’astigmatismo dell’occhio umano. Ebbene, questa scoperta è stata del tutto casuale, non era stata prevista”, ci ha raccontato in occasione del conferimento della laurea.


La stampa 3D per capire lo sviluppo di malattie neuronali: la ricerca di Mattia Sponchioni

I ricercatori del Politecnico di Milano e di Humanitas University stanno indagando le cause molecolari dell’insorgenza e dello sviluppo della sindrome di Pitt-Hopkins, una malattia a carico del sistema neuronale, grazie alla realizzazione di un modello in vitro di corteccia cerebrale umana tramite la biostampa 3D di organoidi neuronali vascolarizzati (riproduzioni dell’organo). Tra i ricercatori impegnati in questo progetto ambizioso c’è Mattia Sponchioni, ingegnere chimico.

“Il punto di incontro tra vita personale e da ricercatore è senza dubbio la mia curiosità, che, devo ammetterlo, si traduce spesso in testardaggine nel cercare di capire a tutti i costi i fondamenti ingegneristici e chimici che si celano dietro i fenomeni e le operazioni anche più quotidiane che ci vengano in mente”, ha detto in un’intervista in cui racconta il suo percorso e lo sviluppo di questo progetto.


FOTONOTIZIA

Milano, 30 novembre 2022, Politecnico città studi Inaugurazione del 160° Anno Accademico al Politecnico di Milano foto di Matteo Bergamini, © Lab Immagine Design POLIMI

Come innovare con la lezione di Galileo

In occasione dell’inaugurazione del 160º anno accademico al Politecnico, l’ad di Ferrari Benedetto Vigna ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Innovazione e metodo scientifico”. Le Dimostrazioni di Galileo Galilei sono tutt’ora una fonte di ispirazione per fare innovazione e cambiare i paradigmi, mettendo in discussione lo status quo. Guarda il video integrale.


giorgio coraluppi

Giorgio Coraluppi, il papà della videochiamata

Non tutti sanno che questo importante strumento che ci ha permesso di affrontare il lockdown rimanendo in contatto con colleghi e amici ha origini lontane, inaspettatamente italiane e legate al Politecnico di Milano. Giorgio Coraluppi dopo la laurea al Polimi fonda negli Stati Uniti un’azienda che realizza per la NASA un algoritmo capace di semplificare le connessioni tra la terra e gli equipaggi. Una tecnologia che ha aperto la strada alla videochiamata come la conosciamo oggi. Vi raccontiamo la sua incredibile avventura.


#IlPOLIMIrisponde – Quali sono e come funzionano i nuovi polimeri plant based?

Nel corso dello scorso secolo è stata sviluppata la tecnologia necessaria a realizzare manufatti dai vegetali. Più recentemente, l’approccio diretto di estrazione di biopolimeri da biomasse è stato superato da processi di sintesi chimica a cui hanno contribuito figure fondamentali come il nostro Premio Nobel Giulio Natta.          

Tuttavia, è emersa una seconda strategia basata sull’idea della loro estrazione da vegetali, creando materiali biopolimerici del tutto equivalenti ai materiali polimerici convenzionali. 

Una tecnologia che apre anche il campo alla realizzazione di materiali completamente nuovi, capaci ad esempio di degradarsi in modo controllato in ambiente controllato. 

Ad introdurci al tema è Luigi De Nardo, docente di Ingegneria Chimica.

Dicembre, tempo di bilanci

Con questo numero chiudiamo il 2022 della nostra newsletter. Vi ringraziamo per averci letto e nell’attesa del primo numero del 2023 vi lasciamo con i primi 3 contenuti più letti quest’anno:

Alla scoperta del LaBS insieme a 8 giovani ricercatrici

Sensori integrati nell’attrezzatura da arrampicata: dalle misurazioni sportive alla riabilitazione

ArcHIDep, il futuro possibile dei “materiali impossibili”

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